In puntata, piuttosto alcolica, parliamo della polemica del momento che riguarda il vino e gli spirits e l’ormai famoso “European Framework for Action on Alcohol 2022-2025”, un documento che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e regione Europa hanno approvato per far fonte (secondo le loro intenzioni) al consumo dannoso di alcol.
Il documento prevede un contrasto al consumo tout court dell’alcol senza fare distinzioni, obiettivo: riduzione del 10% pro-capite entro il 2025. Il contrasto avverrà con l’aumento indiscriminato della tassazione, il divieto di pubblicità/promozione/marketing in qualsiasi forma, la diminuzione della disponibilità di bevande alcoliche, l’obbligo di health warning in etichetta (come sui pacchetti di sigarette con scritte minacciose del tipo: “se bevi muori”).
La protesta giunge subito da Unione Italiana Vini: non si può praticamente criminalizzare un intero settore e mettere ansia anche a chi beve con gusto e moderazione, magari un grappino dopo cena.
A proposito di grappa, giungono segnali positivi di consumo nel mercato Horeca. Ne sono una conferma i dati dei primi 6 mesi del 2022: le vendite nel canale Cash&Carry – format distributivo nel quale si riforniscono ristoranti e bar e che, dunque, può essere considerato una proxy delle tendenze del “fuori casa” – si è registrata una crescita di ben il +31% rispetto al 2021.
Ed ecco una bella citazione di Robert Louis Balfour Stevenson: “Il vino è poesia imbottigliata”. Dovremmo dirglielo ai burocrati dell’Unione Europea, altro che se bevi muori!
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