Ci siamo appena lasciati alle spalle una stagione estiva che, relativamente ai consumi fuoricasa, è stata “esplosiva”, ma vissuta sul crinale della pandemia – che è ancora in circolo, non dimentichiamolo – e di una crisi generata dalla guerra in corso che ha condotto l’energia a costi generali.
I gestori hanno dovuto anche fare i conti con la mancanza di personale così come i consumatori con l’inflazione e il caro vita.
Che altro deve succedere?
Parlando di ristorazione e fuoricasa succederà qualcosa di molto semplice, in fondo: i prezzi aumenteranno (l’escalation è già in corso) e i consumi caleranno. Secondo una ricerca di NPD, in autunno un terzo degli abituali consumatori Horeca ridurrà le spese presso ristoranti, bar e caffetterie.
Gli altri due terzi, invece, hanno dichiarato che non rinunceranno a frequentare bar e ristoranti. Tuttavia, il 50% di costoro adotterà, nella scelta del luogo, strategie differenti come per esempio la ricerca di promozioni presso il proprio ristorante o anche in un ristorante diverso da quello abituale.
Ci troveremo, quindi, di fronte ad un consumatore molto razionale nelle proprie scelte. Del resto, anche i consumatori – e non solo i ristoratori – devono fare i conti con il caro bollette e molti di loro devono pagare le rate dei prestiti che hanno contratto per andare in vacanza.
Quest’estate per viaggiare gli italiani hanno chiesto prestiti per 160 milioni, il 96% in più rispetto al 2021. Si preannuncia un autunno molto caldo, ne parliamo in Spunti di Vista con Carlo Alberto Nardelli, Presidente di MGM Restaurant.