L’italian food è sempre più apprezzato all’estero, nonostante il conflitto e gli ultimi strascichi della pandemia, la crescita dell’export nazionale è a dir poco eccezionali con un +20%. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, su dati ISTAT, diffusa in occasione del Summer Fancy Food 2022 a New York City.
Per i cibi italiani la Germania resta il principale mercato, davanti alla Francia (in salita del 17%), mentre gli Stati Uniti si classificano al terzo posto, ma mettono a segno un tasso di crescita del 21%. Un vero boom si è verificato nel Regno Unito con un +29%.
Bene anche l’export del vino: da un’analisi di Mediobanca l’export e gli spumanti spingeranno la crescita dei fatturati dei maggiori produttori di vino italiano nel 2022 fino a quasi il 5%. Unione Italiana Vini in questo primo trimestre di export registra addirittura un +18%. Però, sul fronte interno, il bicchiere del vino risulta mezzo vuoto. Per Federvini, su ricerca Nomisma-Tradelab, le vendite nei primi 4 mesi 2022 sono già scese del 9,6% rispetto al 2021. Inflazione e guerra frenano le spese degli italiani che, per risparmiare, preferiscono tagliare gli acquisti voluttuari, sacrificando vino e liquori.
Le previsioni per i prossimi mesi non sono incoraggianti. Le principali preoccupazioni degli italiani sono l’inflazione (41%), il conflitto Russo-Ucraino (25%), seguite da cambiamento climatico (12%) e disoccupazione (10%).
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