Aumento dei prezzi al consumo con le inevitabili proteste da parte delle associazioni dei consumatori. “La colazione al bar potrebbe presto diventare un lusso da ricchi” – esagera Assoutenti, che lancia l’allarme sulle tensioni nei prezzi delle materie prime interessanti il comparto della ristorazione, a partire dai bar con, in particolare, le consumazioni legate alla prima colazione, occasione di consumo che vede ogni giorno 5,5 milioni di italiani al bar. Un’affluenza che certamente non è stata raggiunta in questo magro mese di gennaio.
Poco possono farci, però, i baristi: oltre agli aumenti dei costi energetici devono far fronte al costo delle materie prime alimentari che compongono i prodotti consumati durante la colazione che, negli ultimi 10 anni, hanno raggiunto i livelli più alti.
Da inizio anno le quotazioni del caffè sono aumentate dell’80%, quelle del latte del 60%, lo zucchero segna un +30%, le uova +26% e il cacao +20%. A tali rincari occorre aggiungere l’aumento delle bollette di luce e gas scattato lo scorso ottobre, che determina aggravi di spesa per l’energia a carico degli esercenti.
È la costosa eredità del Covid che agli esercenti e ai consumatori presenta il suo conto. Nessun pasto è gratis, men che meno nell’era pandemica.
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