Luce e gas oramai fuori controllo nella gestione di un bar e ristoranti. Secondo i calcoli di FIPE, nel 2022 i costi energetici graveranno sui locali Horeca per almeno 6,4 miliardi di euro contro i 2,9 del 2021.
Andando più sugli spiccioli, nel 2021 un gestore di un piccolo bar spendeva 5.500 euro l’anno per le bollette, nel 2022 i costi supereranno i 12mila euro. Discorso analogo per quanto riguarda un ristorante: nel 2021 per l’energia spendeva 11mila euro, quest’anno dovrà sborsarne circa 25mila. Inevitabili di conseguenza gli aumenti dei listini e dei menù.
Oltre alla sfida dei costi un’altra delle priorità nel settore della ristorazione è quello di recuperare il gap di manodopera femminile qualificata che si è persa negli ultimi due anni di pandemia. Nella ristorazione, infatti, rispetto al 2019 si sono persi oltre 98mila posti di lavoro precedentemente occupati da donne.
La categoria, tuttavia, mostra segni di tenacia e resilienza. Se si fa riferimento ai soli pubblici esercizi, invece, secondo i dati FIPE, le attività a titolarità femminile sono 112.752, il 28,5% del totale. Un dato incoraggiante, ma che può ancora essere migliorato magari sfruttando i fondi per l’imprenditoria femminile, 160 milioni di euro grazie ai fondi del PNRR e altre risorse statali.
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