Qual è lo stato di salute dei bar italiani? Non proprio in salute… È quanto emerge da un’indagine di FIPE. Infatti, continua a rimanere basso il tasso di sopravvivenza dei bar in Italia: dopo cinque anni, solo 1 su 2 riesce a restare sul mercato. Un fenomeno dovuto in parte alla trasmigrazione verso codici di attività più vicini alla ristorazione per poter ampliare l’offerta e in parte alla cessazione di un numero elevato di attività.
Dal 2012 a oggi, infatti, il numero delle imprese che svolgono attività di bar nel nostro Paese è diminuito di ben 20.000 unità. Si tratta di un trend che non accenna ad attenuarsi come dimostrano anche i numeri rilevati durante il primo semestre del 2023, quando le imprese che hanno avviato l’attività sono state 1.132 e quelle che l’hanno cessata 1.838, con un saldo negativo di 706 unità.
Nonostante le chiusure il bar è il format più diffuso fra i locali Horeca: colazione, pause caffè, pranzo, aperitivi, intrattenimento, sono i punti cardinali dell’offerta del bar per un valore di 23 miliardi di euro dietro cui opera una lunga filiera di produttori e grossisti. Aperti per lo più sette giorni su sette, per una media di quattordici ore giornaliere (ma non mancano gli H24), i bar rappresentano uno dei servizi di maggiore prossimità presenti sul territorio.
Il bar è anche fonte di lavoro. Sono oltre 300.000 le persone impiegate tra indipendenti e dipendenti. Di questi ultimi – più della maggioranza, ossia il 59% – è assunto con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con una prevalenza delle soluzioni part-time (59,3%). Significativa anche la presenza femminile: 6 dipendenti su 10, infatti, sono donne. Un modello, quello del bar, non di certo statico, infatti, l’evoluzione dei modelli di consumo ha contribuito fortemente alla diversificazione dell’offerta facendo sviluppare a fianco del tradizionale bar-caffè – specializzato proprio nella colazione – nuove formule focalizzate si sul pranzo e soprattutto sulla sera.
Lo sviluppo dello smart working e l’innovazione digitale stanno ridisegnando i flussi di clientela dentro le città spingendo il bar alla ricerca di una nuova dimensione adattativa.
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