Uno studio condotto da Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca della Rome Business School, analizza la crescita del mercato enoico globale post-pandemia ed il ruolo di primo piano che l’Italia riveste nel panorama mondiale del vino ed esamina il consumo di vino a livello nazionale.
I dati dello studio attestano che, dopo tanti anni, il vino – sia rosso che bianco fermo – cresce al pari dei vini spumanti. Fra i consumatori di vino l’Italia è al terzo posto e, tra i Paesi consumatori, il trend rileva che i consumi di vino sono in calo con -26% di volumi ridotti rispetto a vent’anni fa, ma i consumatori sono in aumento e si beve in modo più che responsabile.
Il messaggio ai burocrati della UE è palese: non servono etichette “spaventa wine lovers”, infatti, dallo studio emerge che la media dei consumi in Italia è di 2-4 bicchieri a settimana. Il 66% dei bevitori è costituito da uomini, ma la crescita maggiore – nell’ultimo decennio – si registra tra le donne con +2,3% (media nazionale), rispetto al +9% per il gentil sesso.
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