Vinitaly: si prevede Sold Out, ma entrare in fiera costa caro

Conto alla rovescia per l’appuntamento fieristico di punta del panorama vitivinicolo: Vinitaly, a Verona dal 14 al 17 aprile con l’anteprima, sabato 13, Opera Wine.

La presenza degli operatori stranieri quest’anno sarà ancor più massiccia, grazie ad un investimento importante nell’incoming (3 milioni di euro) tra Veronafiere e l’Agenzia ICE. Saranno presenti tutte le Regioni italiane con le loro produzioni, le loro tipicità e oltre 30 Paesi esteri.

C’è polemica, però, sul costo del biglietto d’ingresso al Vinitaly, ben € 120 più € 6 di commissione, una polemica che ha messo in cantiere una sorta di contromanifestazione più economica.

Ma che mondo si troverà in queste manifestazioni?

Va detto che si viene fuori da un anno non particolarmente brillante, dal Report Nomisma Wine Monitor leggiamo che l’Italia cahiude il 2023 con una tenuta sul fronte delle esportazioni di vini DOP confezionati, superando la quota di 5,1 miliardi di euro (+0,3% rispetto all’anno precedente).

Tuttavia, i volumi – pari a 1,3 milioni di ettolitri – subiscono una contrazione del -3,8% rispetto al 2022. Questo risultato permette all’Italia di mantenere il secondo posto in Europa tra i principali esportatori di vini DOP, dopo la Francia e prima della Spagna. Alla luce delle performance negative di questi due Paesi, l’Italia allunga così il distacco sul terzo principale esportatore e accorcia quello sul primo, sebbene la distanza con la Francia rimanga ancora ampia (4,7 miliardi di euro).

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