Editoriali

Una brutta novella dal lieto fine

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“Io son venuta a ristorarti de’ danni li quali tu hai già avuti per me”.

Questo versetto, che si può leggere dal famoso Decameron del Boccaccio, parla di una certa Monna Giovanna che promette di ristorare un tale Federigo il quale, in quella circostanza, lasciandosi intortare, ci rimette pure l’ultima cosa che possedeva, un falcone.

Una storiella del ‘300 che sembra scritta apposta per i ristoratori e gli operatori HoReCa che, ai tempi del Coronavirus, sono lì a mano tesa e a schiena aperta in attesa di essere ristorati, mentre le loro attività sprofondano: rosso fisso in banca, scadenze rimandate, fornitori non pagati fra i quali i distributori, anche loro tapini ancora più intortati del Federigo. Molti non riapriranno.
Io son venuta a ristorarti de’ dannidiceva la Madonna Boccaccesca, allusiva e sibillina, esattamente come il nostro Governo (che non c’è più) il quale giocando a Bingo, (ambo, terno…) è arrivato fino al Ristori Quinquies, un termine da circo che sarebbe molto piaciuto al Boccaccio.
Attenti che fra un po’ potrebbero fare tombolone!

Ma i ristori sono del tutto insufficienti rispetto alle perdite subite dagli operatori del fuoricasa, senza considerare che, quel che di più aggrava, è l’imprevedibilità della situazione, con le misure anti-Covid redatte in virtù di molto discutibili protocolli che vedono i locali HoReCa come luoghi di estrema unzione. Misure che vengono continuamente prorogate, inasprite, leggermente mitigate e nuovamente esacerbate in un circolo vizioso del quale è difficile intravedere la fine.
Questo gennaio, che ormai si chiude, finiti in gloria gli auspici di buon anno nuovo, lascia gli operatori sgomenti e straniti: “Quando finirà sta storia? Quando riapriremo in santa pace? Quando torneremo a fare il nostro lavoro? Sì, d’accordo i ristori, ma noi siamo ristoratori, vogliamo essere noi a ristorare i nostri clienti, fateci aprire!”.

Disincanto e costernazione, per non dire incazzatura, sentimenti che si mescolano in un quadro dai colori grigi. È una brutta storia quella dell’HoReCa ai tempi del Covid, almeno speriamo abbia l’epilogo che il Boccaccio narra della sua novella dove, dopo una serie di rocambolesche vicende, il Federigo sposa la Monna Giovanna che, essendo una facoltosa ereditiera, rende ricco il Federigo il quale finalmente svolta e, magari, anche… altro.  

Quindi, cari amici ristoratori, se tanto ci da tanto, tenete duro, c’è sempre la speranza di finire in un Decameron.

Giu.Ro

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