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UE: vino e birra sono salvi… per ora
Buone notizie da Bruxelles: al momento pare scongiurato il pericolo che avrebbe discriminato oltre modo il consumo di vino, birra e bevande alcoliche. Nella relazione, sul tanto contrastato piano anticancro, è stato scritto e approvato: “C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”.
Una puntualizzazione importante fra quelle approvate ieri dal Parlamento Europeo. Vino e birra, dunque, innocenti per natura, sono al momento assolti.
Ma l’altro tema del giorno è il famoso PNRR, dove gli addetti ai lavori si chiedono se potrà contribuire anche al rilancio dell’Horeca… Al momento la risposta è decisamente negativa.
Nelle 273 pagine, delle quali il piano è composto, non vi sono provvedimenti diretti, il comparto commercio viene citato in modo molto generico e in nessun caso si fa riferimento al commercio all’ingrosso e al dettaglio. Quindi, per il fuori casa italiano tanto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per nulla.
Ma possibile che nei due degli asset più finanziati del PNRR – come la transizione ecologica e lo sviluppo digitale – il mondo Horeca possa essere escluso? Una decisa, e non più rinviabile, mobilitazione degli addetti ai lavori sarebbe più che auspicabile affinché almeno nelle fasi di emissione dei decreti, necessari ad attuare le varie fasi del piano, vi siamo riferimenti più espliciti, chiari e diretti per il comparto italiano del fuori casa che è, e resta, uno dei settori fondamentali per l’economia del Paese.
