Il settore turistico quest’anno ha visto grandi numeri che non sempre si sono allineati con la capacità di spesa dei turisti, ma – se Roma festeggia il 2024 con 50 milioni di arrivi e 90mila addetti impiegati nel settore, turisti stranieri ben oltre ogni previsione – non per tutte le località turistiche del Paese i numeri sono stati altrettanto confortanti.
Destagionalizzare è sempre più una strategia necessaria, ma complicata da mettere in atto. A tal proposito ascoltiamo il parere di un tour operator, Maurizio Nardi founder della Samovar Società benefit:
«Il tema della destagionalizzazione è abbastanza complesso, ma cerco di dare la mia visione di operatore del settore in poco tempo. Per destagionalizzare è necessario che in gioco entrino le amministrazioni pubbliche affinché possano investire risorse per la creazione di eventi o di intercettare operatori specializzati in grandi eventi che sono sempre alla ricerca di soluzioni fuori stagione. Il Governo centrale dovrebbe valutare una politica di incentivazione turistica che gli operatori del settore da soli non possono fare. Un esempio concreto? La Spagna, per incentivare turismo congressuale adotta un sistema che si chiama “SOCOE”, grazie al quel l’Iva viene totalmente abbattuta a favore di operatori che organizzano eventi in Spagna. Purtroppo, in Italia non abbiamo queste agevolazioni, infatti, sono solo pochissime Pubbliche Amministrazioni ad essere sensibili a questo argomento: la Romagna, però, insegna sul come destagionalizzare flussi turistici. Altra formidabile leva per implementare la destagionalizzazione è la ristorazione. Partiamo dai numeri: è di 11,7 miliardi di euro la spesa destinata alla ristorazione dei turisti che hanno visitato l’Italia durante il trimestre estivo 2024 (giugno-agosto), a fronte di una spesa complessiva di 62 miliardi. Un dato che evidenzia come il settore sia un componente fondamentale dell’offerta turistica del Bel Paese, rappresenta uno dei principali motivi di scelta per milioni di visitatori, italiani e stranieri. È quanto emerge dall’analisi che FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha realizzato in occasione della Giornata Mondiale del Turismo».
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