Food Delivery, è boom
A proposito di delivery… secondo uno studio della Banca di Investimenti UBS, si stima che il food delivery mondiale crescerà fino a 365 miliardi di dollari entro il 2030, con una crescita del 20% ogni anno. Una performance che riguarda anche l’Italia dove, già nel 2020, l’online food delivery è salito a 863 milioni di euro, in aumento del 46% rispetto al 2019.
Ristori insufficienti
Situazione sempre più critica per la ristorazione. Obbligati a chiusure e con orari contingentati, con i ristori Covid che in molti casi non coprono neanche l’1% del fatturato reale. La denuncia giunge da “Città e Borghi d’Italia”. Briciole, in confronto alle perdite subite nel 2020 che si attestano in media intorno all’1% contro il 40%, reggere l’urto è impresa disperata. Considerando, poi, le lentezze burocratiche – ad esempio i famosi 628 milioni di euro del “Decreto Natale” ovvero Decreto Bellanova – ancora non sono arrivati nelle casse dei ristoratori. Bellanova invece è già via.
Gelato in evoluzione
Crollano anche i ricavi per il comparto del gelato che vede un calo del giro di affari del 40%. Il boom del delivery e le aperture estive non servono a risollevare il comparto. Ma c’è chi, invece, crede e investe puntando sull’evoluzione del settore anche grazie alla tecnologia: nasce happygelato.com, una piattaforma dedicata al gelato artigianale, un’idea di Pregel, innovativo e-commerce al servizio degli operatori.
Asporto: Iva al 10%
Per dare una mano ai consumi, il Governo ha allineato le aliquote Iva dell’asporto e della consegna a domicilio a quelle della somministrazione. Aliquota Iva del 10%, quindi, per le cessioni di piatti pronti e di pasti che siano stati cotti per la consegna a domicilio o asporto. Sono escluse le bevande da asporto alle quali dovranno essere applicate le aliquote ordinarie.
The future of food
Guardando al futuro, Future Brand ha pubblicato l’analisi The Future of Food che analizza quali saranno nel 2021 tutti i trend del mondo food a livello globale. Lo studio tiene ovviamente conto del grande impatto del Covid-19 e dei nuovi stili di vita dei consumatori sull’alimentazione.