Discoteche ancora chiuse
IL DPCM firmato ieri dal Governo ha confermato la chiusura delle discoteche almeno fino al 30 settembre 2020. E poi, mascherine obbligatorie al chiuso e in ogni luogo in cui non sia possibile mantenere il distanziamento, obbligatorie anche all’aperto negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico dalle ore 18:00 alle ore 06:00. A nulla sono valse le proteste degli operatori dei locali da ballo che pur di riaprire si sono detti disposti ad imporre di ballare in mascherina, con tanto di body guard pronti a far rispettare la regole. Nulla da fare, per tornare nei dancing, così come degli stadi, si dovrà attendere ancora.
La crisi del turismo
Pubblicato su Repubblica un interessante sondaggio della SWG. Quest’anno il 96% degli italiani che è andato in vacanza ha optato per l’Italia. Mete più gettonate nell’ordine: Puglia, Toscana ed Emilia Romagna, ma il comparto resta in grande sofferenza. In vacanza si è speso molto meno ed è sceso l’indice di propensione a viaggiare: il 52% di chi non è andato in vacanza lo ha fatto per timore della pandemia, mentre il 36% ci ha rinunciato per questioni economiche. Un tracollo, che secondo Repubblica, richiede almeno tre anni per essere recuperato.
Vendemmia 2020 Ok
Bene, invece, la vendemmia 2020. Si stima una produzione di circa 45 milioni di ettolitri, -5% rispetto al 2019. Ma è un calo che non intacca la qualità, anzi, si prevede un’annata di quelle molto buone. Dal punto di vista economico il fatturato che si andrà a generare vale oltre 11 miliardi di euro, la filiera vitivinicola italiana, fra persone impegnate nelle vigne, nella cantine e della distribuzione, dà lavoro a oltre un milione e 300 mila persone (Fonte Coldiretti).
Pagamenti tracciati incentivati
Continua il piano cashless del Governo dove, per ristoranti e bar, è previsto un credito d’imposta del 30% sulle commissioni pagate per gli incassi ricevuti in maniera tracciabile. Il provvedimento è partito già da Luglio, ma riguarda solo gli esercizi che l’anno scorso avevano un fatturato fino a 400mila euro. La compensazione avviene attraverso modello 740.
I Ristoranti di New York vanno in tribunale
Il Covid a New York oltre che in ospedale, porta in tribunale. Sono ben 450 i ristoranti della Grande Mela che si sono coalizzati per fare causa al Sindaco De Blasio e al Governatore Cuomo. L’accusa è di essere stati abbandonati nel caos più totale e senza un piano di riapertura, se non quello di poter servire solo ai tavoli all’aperto fino al 31 ottobre 2020. I danni richiesti, a causa delle restrizioni imposte dal Coronavirus, ammontano ad appena 2 miliardi di dollari.