Lo stato di emergenza si protrarrà almeno fino a tutto marzo 2022 e le associazioni di categoria dei ristoratori sono in fibrillazione. Tra disdette e mancate prenotazioni la situazione, denuncia TNI – Tutela Nazionale Imprese, è preoccupante in tutta Italia. Perciò, sempre TNI, chiede una proroga fino al 31 dicembre 2022: tavolini all’aperto, credito d’imposta sugli affitti, cassa integrazione, ristori adeguati alle perdite di fatturato. Anche MIO – Movimento Imprese Ospitalità protesta e deniuncia ancora il famoso “pacco di Natale” per i ristoratori che, nonostante le incertezze, devono affrontare un duro periodo di imposizioni fiscali.
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