Ristorazione commerciale in catena, un settore che viaggia con il vento in poppa. In Italia negli ultimi mesi le nuove apertura si succedono ad un ritmo incessante. Rispetto a Paesi come Francia, Germania e Regno Unito, la ristorazione commerciale in catena nel nostro Paese ha una quota di mercato ancora relativamente bassa, solo il 10%, ma è una quota che nell’ultimo anno ha registrato un trend di crescita ben superiore a quello della ristorazione tradizionale.
Un settore in grande fermento dove non mancano modelli di ristorazione assolutamente originali. A Milano, per esempio, nuova apertura per Miscusi insegna punto di riferimento per gli amanti dei “Good Carbs”. Il nuovo locale è stato inaugurato a Milano in piazza Gae Aulenti. Un mercatoin crescita in Italia, quello della ristorazione in catena, che è tenuto d’occhio dai big del settore.
Kentucky Fried Chicken, leader nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto, ha obiettivi molto ambiziosi: inaugurare ben 200 ristoranti nei prossimi 5 anni. Questa catena ha esordito nel nostro Paese quasi 10 anni fa e oggi apre a una nuova fase di crescita investendo sul mercato nazionale. Il brand ha chiuso il 2022 con un giro d’affari di 114 milioni di euro, in crescita del 70% rispetto a quello del 2021. Un format, quello della ristorazione commerciale, che tiene parecchio in considerazione la sostenibilità.
Ma quali sono gli sforzi concreti che le catene della ristorazione stanno compiendo per favorire la transizione ecologica? Innovazione di prodotto anzitutto. Come Burger King che si prepara al lancio, nel mercato italiano, del nuovo Veggie Steakhouse. Un panino a base di burger e bacon 100% vegetali. Un altro piccolo passo verso la sostenibilità, un segnale da parte del settore della ristorazione veloce che realizza fatturati miliardari e continua ad attrarre tantissimi consumatori.
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