Pubblicata la nuova guida “Ristoranti d’Italia 2025” del Gambero Rosso, ben 2.425 i locali censiti tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano nella guida 2025, una guida che racconta una ristorazione in evoluzione: ristoranti che si reinventano bistrot, o trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari. Il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l’esperienza culinaria fuori casa. Un’esperienza sempre più influenzata da ritmi di vita frenetici e dall’onnipresenza della tecnologia.
Sono queste le principali tendenze che emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025 che segna una svolta presentandosi rinnovata nella grafica – con immagini di paesaggi e dei piatti regionali della tradizione – e nella lettura – con nuovi simboli come il razzo per le avanguardie e lo smile per il miglior rapporto qualità/prezzo – per condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività.
Oltre ai tanti prestigiosi riconoscimenti che la guida del Gambero Rosso assegna, a guidare la classifica delle Tre Forchette, star della ristorazione italiana, anche quest’anno, c’è Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), un locale la cui offerta è costruita sul credo, o meglio, sulla filosofia dello chef abruzzese che possiamo riassumere in semplicità e creatività utile.
Una filosofia che emerge chiaramente dalle sue stesse parole: «Il cuoco moderno deve essere quello che studia, che fa ricerca, ma che riesce con le proprie tecniche, con la propria esperienza, con la propria capacità, a tracciare una nuova strada per fa sì che i prodotti – comunemente detti poveri – possano diventare un nuovo lusso. Quindi, abbiamo bisogno sempre più di concretezza, di essenzialità, di semplicità, ma di cose fatte bene. Se vedete i miei piatti sono quasi tutti realizzati con ingredienti composti da materia prima che diventa essa stessa la bellezza del piatto, non ci sono ingredienti aggiunti per rendere il piatto bello, anzi, un piatto funziona quando l’etica e l’estetica coincidono».
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