È stato pubblicato recentemente il Report 2023 Wine Monitor di Nomisma, uno spaccato sul mercato del vino che, purtroppo, non è positivo.
Dal report si evince che, a causa dell’inflazione e della congiuntura economica negativa, si assiste a una riduzione dei consumi di vino in tutto il mondo, Italia inclusa, e a una significativa revisione dei comportamenti di acquisto tra rinunce e privazioni. Per gli italiani, l’aumento dei prezzi di food e beverage ha determinato una perdita di € 6.700 pro-capite dal 2021 al primo semestre del 2023, con 3 italiani su 4 costretti ad adottare strategie per far fronte alla situazione, come la riduzione degli sprechi alimentari o l’aumento degli acquisti in promozione.
Un quadro certamente non roseo anche in prospettiva del 2024, una congiuntura economica negativa che, a riguardo del vino, impatta non solo sulla distribuzione moderna, ma su tutti i canali di consumo. Dalla survey di Nomisma emerge come il 76% degli italiani, che ha bevuto vino nell’ultimo anno, lo ha fatto a casa propria o di parenti e amici, solo il 24% in locali e ristoranti. Per coloro che erano soliti consumare vino in casa, nel 2023 in 1 caso su 5 hanno ridotto o addirittura smesso di consumare vino. Relativamente alla fruizione fuori casa, invece, il 21% degli intervistati ha dichiarato di aver ridotto i consumi mentre il 4% ha smesso di consumare vino.
Inoltre, rispetto ad oggi, nei prossimi 6 mesi 3 intervistati su 4 dichiarano che le abitudini di consumo di vino in casa e fuori casa rimarranno stabili e solo un 5% prevede un aumento.
Quali saranno i canali di sbocco da tenere d’occhio per il nuovo anno?
Secondo il report di Nomisma il 24% degli italiani dichiara che inizierà ad acquistare – o lo farà più spesso – direttamente dai produttori, così come il 9% utilizzerà maggiormente i canali online, format al quale si rivolgono soprattutto i consumatori con una disponibilità di spesa più robusta anche in virtù di un’offerta che si focalizza principalmente su vini di fascia medio-alta.
Queste tendenze, però, non riguardano tutte le generazioni. Gli under 25, infatti, approcciano il mondo del vino in maniera differente rispetto alle generazioni che li hanno preceduti: bevono di meno, lo fanno soprattutto fuori casa (nel 38% dei casi) e con modalità differenti (il 75% preferisce il vino in modalità mixata).
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