Parliamo della guerra del prosecco e della protesta che, giustamente, stanno sollevando all’unisono i produttori di prosecco italiano contro il via libera dato dall’UE all’uso del nome Prosek (con la kappa), bollicine prodotte in Croazia. Anche a noi sembra un modo subdolo e scorretto di sfruttare quello che è ormai, a tutti gli effetti, un brand mondiale costruito in anni e anni di lavoro con annessi investimenti dagli viticoltori veneti. Ma non è una novità, purtroppo, il mondo è piano di falsi doppioni di eccellenze made in Italy, il problema resta la tutela, punto cui la nostra politica è assente da sempre.
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