Per il ponte del 25 aprile Assoutenti registra un leggero calo nelle prenotazioni – rispetto al 25 aprile dello scorso anno – di poco conto però, solo -2,8%. Di contro, gli aumenti che devono sostenere i vacanzieri sono ben più alti.
Secondo Assoutenti le famiglie italiane spenderanno circa il 10,5% in più rispetto all’anno precedente per le festività del 25 aprile e del 1° maggio, con un aggravio complessivo di 780 milioni di euro rispetto al 2023. L’aumento è attribuibile a una serie di fattori, tra cui l’instabilità geopolitica globale e un’inflazione persistente, che hanno spinto al rialzo i prezzi dei viaggi aerei, della benzina e dell’ospitalità.
Secondo il Rapporto, l’intero settore turistico italiano ha visto una crescita dei prezzi del 18% nell’ultimo anno con un aumento del 6,9% per gli alberghi e dell’8,4% per altre tipologie di alloggio come B&B e case vacanza. In aumento anche i ristoranti +3,8%. Pertanto, la stagione primaverile, caratterizzata tradizionalmente dai lunghi weekend dei ponti festivi, si annuncia particolarmente gravosa per i viaggiatori italiani quest’anno.
Questo scenario ha influenzato negativamente il morale degli imprenditori del settore turistico, con solo il 16% che esprime un’opinione positiva sul futuro, mentre una percentuale più ampia, il 37,8%, prevede un declino. Ma guardando al bicchiere mezzo pieno le buone notizie arrivano dai turisti stranieri, le stime parlano di record, città d’arte prese d’assalto.
Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, prevede arrivi e presenze in crescita rispetto all’anno scorso, circa +4%: sono previsti 506mila arrivi e 1 milione e 191 mila presenze. Per effetto della domanda crescono i prezzi degli alloggi: a Roma una stanza che viene venduta a 100 euro fuori stagione, per le prossime due settimane non scenderà sotto i 300 euro e potrà raggiungere anche i 400 euro.
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