Abbiamo un nuovo Governo e ci sono pure nuovi ministeri, c’è il ministro per il mare, per il merito, ma non c’è quello per l’Horeca. Come mai?
Molto semplice, perché il mondo dei consumi fuoricasa non è mai rientrato nel vero “interesse” della politica e, per esso, non è stato mai pensato un dicastero nonostante il mondo dei consumi fuoricasa sia un settore la cui trasversalità incoccia da una parte il mondo del turismo, dall’altro quello dell’agricoltura e dello sviluppo economico.
Pertanto, la domanda è: quale neo ministro – fra Santanchè al Turismo, Lollobrigida all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare e Urso allo Sviluppo Economico, vorrà dedicare attenzione e risorse al settore Horeca?
Monitoreremo e risponderemo non appena saranno più chiare le intenzioni dei neo ministri, con l’auspicio che possano concordare azioni comuni, diversamente com’è quasi sempre accaduto, ognuno penserà che possa pensarci l’altro e va a finire che non ci pensa nessuno.
Varato il nuovo esecutivo non mancano, ovviamente, le richieste e le aspettative degli operatori del settore esposte in cinque punti dal MIO (Movimento Imprese Ospitalità) tramite il suo presidente Raniero Albanesi:
Intervento sul caro bollette anche con uno scostamento di bilancio, se necessario;
Intervento sul cuneo fiscale oggi divenuto insostenibile, per le aziende;
Apertura di un tavolo di trattativa con gli istituti bancari e le associazioni di categoria per risolvere il problema della sofferenza bancaria delle aziende generata da tre anni di crisi economica;
Tutela della filiera agroalimentare italiana e lotta al nutriscore;
Piano di sviluppo per il turismo che possa essere anche leva per la cultura enogastronomica italiana.
Anche gli operatori del turismo si fanno sentire, la presidente di Federturismo Marina Lalli, chiede al governo che il dicastero del Turismo sia al centro dell’azione politica e che abbia con le Regioni una cooperazione di primo livello, viste anche le difficoltà legate all’aumento dei costi energetici si invoca responsabilità da parte di tutti. Federturismo chiede di spendere bene i soldi del PNRR per non sprecare un’occasione così propizia e, soprattutto, fare presto per raggiungere i maggiori obiettivi possibili, raddoppiando le risorse dedicate al turismo.
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