In Italia mancano all’appello poco meno di 200 mila posti di lavoro nella ristorazione. Lo denuncia FIPE: una crisi di personale qualificato senza precedenti per il settore della ristorazione, che, dopo il maremoto del Covid, cerca di ricostruire il suo capitale umano.
Il confronto tra gli addetti nella ristorazione nel 2022, sul dato del 2019, dice che sono 243 mila le risorse uscite dal mondo del lavoro, 50 mila i nuovi occupati. Come agire?
Per FIPE per attivare un’azione di recupero quanto mai necessaria bisogna puntate sulla formazione dedicata agli studenti e ai giovani, a sistemi di recruiting one-to-one per incrociare domanda e offerta nel mondo del lavoro e imprenditoria di settore qualificata.
Ma oltre alle risorse umane, che nel settore Horeca hanno un ruolo primario, scoprire e rivalutare i prodotti del territorio potrebbe essere più di un’opportunità per fronteggiare le criticità derivanti dall’emergenza pandemica, alla quale si aggiungono quelle delle crisi internazionale.
In questi contesti critici la DOP Economy può certamente sostenere meglio mercato e consumi e far bene all’intera filiera, considerando che già oggi un euro su cinque dell’agroalimentare italiano viene speso in prodotti DOP IGP, un settore che vale il 19% del settore complessivo dell’agroalimentare nazionale. La DOP Economy ha confermato il ruolo esercitato nei territori, grazie al lavoro svolto da 200 mila operatori e 286 Consorzi di tutela dei comparti cibo e vino (dati del rapporto ISMEA/QUALIVITA).
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