Il tema della pulizia e dell’igienenei locali Horeca è un tema caldo, anzi, caldissimo. Non si placano, infatti, le polemiche fra Autogrill e Farwest: la trasmissione di RAI 3 condotta da Salvo Sottile ha trasmesso dei servizi a dir poco tranchant sui livelli di pulizia delle cucine del colosso della ristorazione on travel.
Quindi, quello dell’igiene e della sicurezza sanitaria, nonché della sostenibilità di prodotti food e no food, è un tema caldo confermato da diverse ricerche indagini di mercato che confermano quanto igiene e pulizia pesino sul gradimento e sulle scelte dei clienti in Ho.Re.Ca.. Ricerche accademiche attestano che la percezione di pulizia per il 42% della clientela crea soddisfazione e impatta sulle intenzioni di ritorno.
Per gli Hotel il dato è ancora più alto: uno studio che analizza migliaia di review d’albergo rileva che l’85% degli ospiti considera la pulizia un fattore primario nella soddisfazione. Un recentissima analisi di HospitalityNet segnala che “cleanliness & service” sono gli aspetti più citati positivamente nelle recensioni recenti, allineandosi con il miglioramento degli indici di soddisfazione.
Sulla stessa linea una ricerca di Booking.com 2024-2025 indica nella pulizia il driver chiave di preferenza per gli hotel nelle scelte di soggiorno a livello internazionale.
Insomma, igiene e pulizia rappresentano fattori dirimenti al pari di un ottima proposta enogastronomica. Un’attenzione alla sicurezza igienica, alla buona prassi sanitaria nata in epoca Covid, ma che continua a mantenere da parte degli avventori nei locali un alto livello di attenzione verso la pulizia. Lo documenta senza ombra di dubbio uno studio longitudinale peer-reviewed (Frontiers in Nutrition, 2024) il quale attesta che l’attenzione dei consumatori per sicurezza e igiene in food service resta elevata anche nel post-pandemia, condizionando l’acquisto di pasti on e off-premise.
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