Da un’indagine di TheFork e Format Research, nel 2023 in Italia – fra chiusure e nuove aperture – per i ristoranti si riscontra un saldo positivo per 787 unità. Sullo stesso punto, di tenore praticamente opposto, sono i dati diffusi dal Rapporto 2024 dell’Osservatorio Ristorazione che denuncia un saldo negativo fra aperture e chiusure di 17.000 unità.
Un’autentica debacle secondo i dati dell’Osservatorio che, a differenza dell’indagine di TheFork, riferita solo al format ristoranti, riguarda indistintamente tutti i locali con somministrazione di food & beverage che, sempre secondo l’Osservatorio della Ristorazione, in Italia a fine 2023 erano 387.583.
Restando sempre nel mondo della ristorazione lo chef Gianfranco Vissani, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, ha lanciato una polemica dichiarando che le persone non mangiano più cibo di qualità e che la ristorazione di oggi propone solo piatti fotocopia, i giovani non hanno voglia di lavorare oppure vogliono fare gli chef perché “così vanno in TV”.
Vissani se l’è presa con la TV e al momento non ha additato i social media, ma le sue intemerate non salvano praticamente nulla, se non il ricordo della cucina di un tempo: «Oggi la ristorazione è finita», ha sentenziato lo chef. Un’insofferenza dovuta – dicono i maligni – al declassamento del ristorante di famiglia (Casa Vissani a Baschi, in provincia di Perugia) da 3 a 2 forchette nell’ultima guida “Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso”.
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