A un mese di distanza dall’avvio della campagna nazionale “Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più” sono oltre 3.000 gli esercizi della ristorazione che hanno aderito all’iniziativa, volta a sostenere i consumi delle famiglie e a valorizzare i prodotti agroalimentari del Made in Italy.
Il progetto – sottoscritto da 14 associazioni rappresentative del settore della ristorazione e dell’agricoltura – stabilisce che i ristoratori aderenti prevedano nei loro locali menù bambino a prezzi ridotti, scontistiche infrasettimanali e piatti regionali, per promuove l’eccellenza dei prodotti agroalimentari del nostro Paese a vantaggio del turismo locale e della stagionalità.
I dati provvisori della campagna, che proseguirà fino al prossimo 30 giugno, sono in continuo aggiornamento sul sito Mimit e rivelano che tra le città metropolitane la maggiore adesione si è registrata a Milano, con 323 ristoratori, seguita da Roma (221) e Torino (130), mentre tra le Regioni spiccano Lombardia (789 esercizi), Emilia-Romagna (360) e Piemonte (288).
Dal mondo della ristorazione, poi, giunge la news che il sito dove richiedere le agevolazioni ministeriali per la ristorazione – il famoso fondo per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano – nel click day e andato praticamente in crash. Una storia già vista in altre occasioni.
In relazione ai fondi in oggetto, arriva la vibrante protesta delle associazioni di agriturismi che sono di fatto esclusi dall’agevolazione. Per chi ne ha diritto – ovvero bar, ristoranti e pasticcerie – la scadenza per la richiesta delle agevolazioni, finalizzate per investimenti in beni materiali e la sottoscrizione di contratti di apprendistato, è fissata per il 30 aprile.
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