Occupazione nel settore Horeca, la necessità di personale qualificato è da qualche tempo un punto dolente, nel trimestre settembre-novembre 2025, secondo i dati Excelsior-Unioncamere, le imprese della ristorazione prevedono di assumere circa 205 mila lavoratori, confermando il settore come principale motore dell’occupazione turistica e come un pilastro per la crescita complessiva del mercato del lavoro.
Uno scenario che si conferma anche nel medio periodo. Le previsioni per il quadriennio 2025-2029 stimano una domanda annua tra le 159 mila e le 214 mila unità, concentrata soprattutto su figure come cuochi, addetti di cucina, personale di sala e bar tender. Tuttavia, proprio queste professionalità rischiano di diventare sempre più “introvabili”. Secondo Excelsior, infatti, ogni anno mancheranno tra i 2 mila e i 7 mila giovani in uscita dai percorsi di istruzione e formazione professionale in grado di rispondere alla domanda del settore. Per un comparto ad alta intensità di giovani – il 40% dei dipendenti ha meno di 30 anni – la crisi demografica rappresenta una variabile strutturale da affrontare con urgenza.
Tuttavia, la vera sfida non è solo quantitativa, ma soprattutto qualitativa è quanto emerso in occazione del talk “Come cambia il lavoro nella ristorazione: una riflessione sui percorsi professionali e formativi del futuro”, organizzato da FIPE-Confcommercio nell’ambito di Host. Potenziare il capitale umano, rafforzare le competenze e valorizzare il lavoro nella ristorazione sono oggi obiettivi imprescindibili.
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