Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Confimprese – Jakala gli italiani non rinunciano a mangiare fuoricasa. Nel periodo gennaio-aprile, infatti, i consumi nella ristorazione hanno segnato, rispetto all’anno scorso, una crescita del 17,9%. Un dato che va letto in considerazione del fatto che il primo trimestre del 2022 era ancora sotto pressione dalla coda lunga della pandemia.
L’andamento resta comunque più che positivo. All’origine del boom del fuori casa, secondo gli analisti di Jakala, si pongono due elementi principali: il primo vede i ristoratori e tutti gli operatori Horeca capaci di sviluppare al meglio una serie di proposte, in grado di rispondere ai bisogni della clientela sia in termini di offerta culinaria sia sul piano del servizio; il secondo effetto è il revenge effect.
Due anni di restrizioni dovute alla pandemia e la rinuncia a numerose occasioni sociali hanno fatto scattare il forte desiderio di fuoricasa. Un dato che, secondo Jakala, appare ancor più significativo se si considerail rincaro dei prezzi. Nel corso degli ultimi mesi la gran parte dei ristoratori – l’82% in base alle indicazioni fornite dal Rapporto 2023 dell’Osservatorio Ristorazione – ha ritoccato i prezzi finali.
A sostenere la crescita della ristorazione vi sono poialtri due fattori. Il primo è il turismo straniero. Le prospettive per i prossimi mesi sono rosee: le stime, elaborate dall’istituto Demoskopika, indicano che a scegliere l’Italia nell’estate 2023 saranno, nel complesso, quasi 61 milioni di stranieri. Altro fattore di crescita, le nuove insegne straniere che sbarcano in Italia, attratte dall’andamento positivo del mercato nostrano.
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