Birra: perché i produttori europei in frenata?

I consumi di birra vivono un periodo alquanto contradditorio, non solo in Italia. Dai dati dell’ufficio statistico dell’Unione Europea rileviamo che lo scorso anno i produttori di birra dell’Unione Europea hanno visto i livelli di produzione di birra alcolica scendere del 5% rispetto al 2022.

I volumi di produzione di birra alcolica nella regione sono scesi a 32,5 miliardi di litri, con un calo di 1,7 miliardi di litri rispetto all’anno precedente. Relativamente ai consumi di birra in Italia nel canale Horeca, abbiamo creato una nuova rubrica di HCI dal nome “Beverage Insignits” che, con il contributo dei dati e delle statistiche di CIRCANA, offre il dettaglio dei trend dei lunghi e delle occasioni di consumi della birra.

Un mercato di alti e bassi, ultimamente, dove emblematico è il trend in Repubblica Ceca, che registra un significativo calo nei consumi, anche se vi è il più alto consumo di birra pro capite al mondo. I cechi restano, quindi, i più incalliti bevitori di birra, ma devono affrontare l’incertezza economica che ha avuto un effetto a catena sui bilanci, insieme all’aumento del costo della birra alla spina, che ha influito sulla spesa dei consumatori.

Il numero medio di birre bevute pro capite nel 2023 è stato di 256 birre per persona, pari a circa 128 litri, secondo le statistiche sono consumi al minimo storico dove il minimo storico risale dal 1963, allora era Cecoslovacchia. In questo mercato poco brillante sugli scudi una birra italiana, è la birra Moretti che conquista il primato tra le più vendute alla spina nel Regno Unito. Secondo i dati di CGA, le vendite di Birra Moretti sono aumentate del 9,6% nell’ultimo trimestre, raggiungendo un totale di 246,7 milioni di sterline fino al 18 maggio 2024. Veronica Sica, direttrice della divisione birre di Heineken UK, ha sottolineato: «la premiumizzazione sta guidando una crescita significativa nel settore on-trade, con i consumatori che scelgono di bere prodotti di alta qualità, nonostante un calo complessivo nel consumo di birra».

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