La bevanda regina dell’estate è la birra, un settore che secondo l’ultimo Report di Assobirra vale 9,4 miliardi di euro. In questa prima parte dell’anno crescono molto bene i consumi e le vendite nel Canale Horeca, meno bene nella GDO, però il settore resta molto dinamico: 38 litri il consumo pro-capite per un mercato che – secondo il Report di Assobirra – vale, fra produzione nazione ed importazione, almeno 9,4 miliardi di euro.
Birra e turismo, si può fare. Grazie al mondo brassicolo artigianale italiano che ha fatto della creatività e dell’innovazione, con l’utilizzo dei prodotti tipici del territorio, il suo marchio di fabbrica. Il microbirrificio è diventato, quindi, un presidio territoriale, un luogo in cui si produce buona birra e dove gli appassionati possono scoprire la particolare alchimia che c’è dietro la sua realizzazione.
Ebbene, per guidare al meglio i beer lovers alla scoperta di birra e territori è nata “Turismo birrario – guida per viaggiatori in fermento”,quattro volumi, uno per ogni macroarea della Penisola, per descrivere i percorsi turistici meno battuti e certamente gustosi (edizioni LWSR). C’è anche la birra solidale, si chiama Arka23 una speciale produzione il cui ricavato sarà destinato alla popolazione del territorio dell’Emilia Romagna gravemente colpita dall’alluvione dello scorso maggio.
A promuovere l’iniziativa è, ancora una volta, Unionbirrai il cui direttore generale, Vittorio Ferraris, ha dichiarato: «il mondo della birra indipendente italiana vuole sostenere attivamente i territori colpiti dalle catastrofi naturali. Attraverso il ricavato della vendita di Arka23 ci auguriamo di poter contribuire, anche se solo in piccola parte, a dare respiro ad una popolazione che ha perso tanto».
Bene, beviamo tanta Arka23 allora!
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