Si è più volte parlato di quanto la tecnologia digitale è – e sarà sempre di più – driver di sviluppo e supporto alla crescita del mondo dei consumi fuoricasa. Un fattore, quello digitale, che è ormai parte integrante e anche funzionale di molteplici attività che riguardano sia la gestione che la fornitura di servizi e informazioni.
Insomma, il mondo Horeca è sempre più connesso, una connessione che comprende anche i consumatori che all’interno di un locale accanto al piatto, onnipresente e sempre connesso, c’è il loro smartphone. Ma all’interno di un locale, per vivere al meglio l’esperienza di bere e mangiare fuoricasa, forse è meglio che i consumatori non siano molto connessi.
Non ci si meraviglia più, infatti, di vedere al ristorante, intorno al tavolo, persone che smanettano per conto proprio, piuttosto che vivere live la convivialità. Da un sondaggio condotto da TheFork, su una parte di propri utenti, è emerso che circa il 30% ha l’abitudine frequente di utilizzare il telefono mentre è a cena fuori, mentre quasi il 40% ha riconosciuto di farlo praticamente sempre.
Da queste evidenze, nasce l’iniziativa “Sconnessi Day” che si celebra esattamente il 22 febbraio, una giornata volta a contrastare la nomofobia (la paura di rimanere senza cellulare) valorizzando sia l’importanza della convivialità durante i pasti che il valore delle connessioni interpersonali.
“Ritrova il gusto della conversazione”, questo il claim dello Sconnessi Day che vede il coinvolgimento di 15 ristoranti nelle città di Milano, Roma e Napoli, i quali inviteranno i clienti che prenoteranno un tavolo a riporre i propri telefoni all’interno di box dedicati per tutta la durata del pasto, così da poter meglio godere la serata, il cibo e la buona compagnia senza alcuna distrazione.
Sarà un’impresa particolarmente difficile, ma provarci vale la pena.
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