Oggi, 17 gennaio, si celebra il World Pizza Day. Evento nato nel 2017, la “giornata della pizza” si festeggia proprio il giorno di Sant’Antonio Abate indicato dalla storia come il patrono del fuoco e che quindi i pizzaioli – che in qualche modo hanno a che fare con il fuoco – l’hanno adottato come loro patrono, diciamo, con un po’ di fantasia.
Un incipit che è partito da Napoli dove Sant’Antonio Abate o Sant’Antuono, come viene anche chiamato, è molto venerato. Pertanto, oggi per festeggiare in molte pizzerie d’Italia tutto è pronto per proporre menù speciali e ricette d’occasione. Buona pizza a tutti!
Quello della pizza è un mercato che ha un bel gran valore: gli ultimi dati disponibili parlano di consumo pro capite in Italia di circa 8-9 kg. La produzione giornaliera è di circa 10 milioni di pizze con un fatturato di 20 miliardi di euro che, con il valore dell’indotto, supera i 37 miliardi.
Sul podio delle preferenze degli italiani c’è la pizza tradizionale (78% dei consumi), la pizza gourmet (12%), mentre il resto dei clienti sceglie, o è costretto per motivi di salute, le pizze speciali biologiche o senza glutine. C’è anche la pizza all’ananas di cui ultimamente se n’è parlato tanto, lanciata sui social e in ogni dove dal pizzaiolo napoletano DOC, Gino Sorbillo, destando più di una polemica.
Ma perché Gino Sorbillo, riconosciuto e apprezzato ambasciatore della pizza italiana, ha scimmiottato una ricetta che già da qualche tempo viene sfornata negli Stati Uniti, ben sapendo che gli americani in quanto a buon gusto lasciano molto a desiderare?
C’è chi dice che il buon Gino l’abbia fatto per far parlare di sè. E c’è riuscito! I social si sono intasati di ananas, anche autorevoli quotidiani italiani e stranieri ne hanno parlato. Ma alla fine, tutto questa viralità, tutta questa pubblicità, cosa ha portato?
Lo stesso Sorbillo, rispondendo in un’intervista, ha dichiarato che nel suo locale a Napoli ha venduto all’incirca una ventina di pizze. Tutto “stu burdello”, direbbero a Napoli, per venti pizze?
Possiamo concludere con una battuta: è stato… un buco nell’ananas.
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