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Sono speciali, anzi più che speciali, diremmo unici

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Il cibo, il buon cibo non è solo nutrimento per la vita, ma può anche essere strumento di riscatto e crescita sociale. È questo che ci racconta la storia di cui vi parliamo in questo articolo, una storia dove persone di grande altruismo e buona volontà, attraverso il cibo, la sua lavorazione, offrono una straordinaria opportunità a dei ragazzi speciali. È la storia de “La Conserveria” a Castiglion Fiorentino (Arezzo) un laboratorio di trasformazione alimentare che occupa in modo utile ragazzi con disabilità intellettiva, in prevalenza con autismo. Un laboratorio dove si producono conserve dolci e salate, piatti pronti legati al territorio sia per la provenienza sia per le ricette della tradizione, rispettando una corretta alimentazione il più possibile naturale e biologica.
La fautrice di questa encomiabile iniziativa è Sara Rapini, fondatrice e presidente dell’associazione Ragazzi Speciali Onlus che si occupa appunto di inserire nel contesto sociale e lavorativo ragazzi speciali, favorendo la reciproca conoscenza con la comunità o società civile.
Racconta Sara a Pizza&core collection: «la grande valenza del progetto infatti è proprio nel dare un senso alla giornata con la continuità di un impegno quotidiano ed essere in un contesto lavorativo dignitoso e al tempo stesso con il rispetto della diversabilità. “La Conserveria” infatti nasce per non lasciare ai margini ragazzi che usciti dalla scuola e compiuto il 18esimo anno di età possano avere una occupazione dignitosa e non restino né a casa né in parcheggi qualsiasi. Sono consapevole – conclude con orgoglio Sara – che è una grande scommessa aver trasformato un’associazione di volontariato in un’impresa con ragazzi in prevalenza con autismo».
Il prodotto che esce da “La Conserveria” si distingue in prima battuta per la qualità delle materie prime e delle lavorazioni, per i prodotti naturali attenti alla salute e l’ambiente, “La Conserveria” sensibilizza gli agricoltori a trasformare i prodotti in eccedenza, andando direttamente a raccogliere le eccedenze dei prodotti, questo per il rispetto alimentare e contro lo spreco. Senza dimenticare le finalità dell’associazione, che sin dall’inizio della sua storia ha abbinato al percorso di socializzazione una serie di progetti di inclusione professionale, molti dei quali legati al mondo del cibo e della ristorazione. Per prima è venuta la pizza. E si, alle origini questa associazione, ha messo come si dice le mani in pasta, i ragazzi speciali infatti si impegnavano sul campo al fianco di cuochi, pizzaioli e pasticceri dell’Aretino con il progetto “Mani in Pasta”. Poi è arrivato l’orto biologico e alla fine il laboratorio. Oggi ci lavorano in quindici, ragazzi ormai indipendenti, ma seguiti costantemente da tre volontari. Sul campo con loro e con Sara, ovviamente anche le famiglie, supporto fondamentale per fare grandi imprese. Le famiglie dei ragazzi infatti forniscono il loro prezioso aiuto e dall’inizio hanno scelto di rinunciare alla retribuzione dei singoli per reinvestire ogni guadagno nella crescita dell’impresa e far si che potesse mantenersi sul mercato. I risultati sono arrivati uno dopo l’altro: dopo la linea di marmellate, succhi di frutta e conserve, si è passati alla vasocottura, con vuoto a rendere per il riciclo dei barattoli e ottimizzazione delle risorse, e presto ci sarà una linea di prodotti per le pizzerie, prodotti di qualità naturali e con il valore sociale…  Prodotti speciali fatti da ragazzi speciali, unici.

www.laconserveria.it

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