Spunti di Vista
L’intervista a Stefano Mosca, 25 Gennaio 2021
In questo video parliamo di un particolare settore del mondo della ristorazione che, a causa della pandemia da Covid-19, ha scoperto giocoforza, e grazie alla disponibilità della tecnologia e del digitale, nuovi e diversi modelli organizzativi. Stiamo parlando degli eventi fieristici inerenti il mondo della ristorazione, della gastronomia e del beverage che il Coronavirus ha bloccato ormai da tempo e che, ancora per diversi mesi, terrà bloccati. Dalle grandi fiere di rilevanza internazionale a manifestazioni regionali, in Italia prima del Covid gli appuntamenti erano innumerevoli, ora tutto è fermo con enormi danni economici per tutto il comparto.
Ma gli organizzatori non si sono persi d’animo, resilienza e inventiva hanno portato a delle soluzioni. Il primo problema da risolvere è stato: come può una fiera di prodotti gastronomici, dove l’incontro fisico con le persone, ma anche e soprattutto con il cibo, è sempre stato sensoriale, di gusto, olfatto e tatto, fare a meno della fisicità? Ebbene, lo abbiamo chiesto a Stefano Mosca, Direttore dell’Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba, una fiera che ha una storia quasi secolare (90 edizioni) ed è incentrata intorno a un prodotto come il tartufo che fa della sensorialità il suo tratto distintivo e peculiare. E allora, ascoltiamo quali nuove soluzioni ha adottato questa antichissima manifestazione e come ha saputo fronteggiare questo particolare momento.