Prima R: Rimando. Nel frattempo, però, hanno festeggiato smascherati la vittoria degli azzurri, autorizzato bagni di folla e di virus ed ora, che il famoso indice R con T è di nuovo in aumento, corrono ai ripari per trovare una soluzione, trovare il colpevole.
E il colpevole perfetto ancora una volta è il settore dei consumi fuoricasa: ristoranti, bar, pizzerie, già considerati nei mesi scorsi alla stregua di saracinesche da abbassare ed alzare a seconda dei numeri, spesso buoni solo per il lotto. Senza tener conto che, dietro quelle saracinesche ci sono persone, famiglie, il lavoro di una vita e una vita di lavoro.
Dov’è il virus: in una pizza fumante o sulle maniglie di autobus e metropolitane? Fra i banchi di una chiesa durante la messa e nel cappuccino al bar? Per CTS e Cabina di Regina non vi sono dubbi: pizza e cappuccino.
Seconda R: Rinuncio. Si rinuncia allora a trovare soluzioni diverse e senza il Green Pass non si entra in pizzeria e se consideriamo che, ad oggi, solo il 50% degli italiani ha, o può avere, il certificato verde, all’altra metà è negato andare al ristorante. Dopo il distanziamento dei tavoli, protocolli di sanificazione da sala operatoria, i ristoratori sono chiamati a fare gli sceriffi e rinunciare di fatto ad una bella fetta di clientela.
«L’abbiamo fatto per premiare i vaccinati e incentivare i reticenti». È la pronta risposta dei nostri governanti ai quali la risposta pronta, a parole, non è mai mancata. Ma le parti politiche sono abbastanza divise sulla questione, così come confusi e divisi sono gli italiani che pensavano di vivere un’estate da sogno, pure da campioni d’Europa e, invece, si ritrovano nuovamente preoccupati e sotto una cappa di incertezze. Di conseguenza molte prenotazioni sono state annullate con gli albergatori delusi e, allo steso tempo, arrabbiati quasi come gli inglesi dopo la finale di Wembley.
Ma non è così ovunque, non per tutti. E se da una lato gli analisti registrano una ripresa dei flussi turistici, dall’altro le associazioni di categoria lamentano numeri lontanissimi dal mitico 2019. Informazioni contrastanti anche nell’HoReCa: ristoranti in zone di villeggiatura che negli ultimi 30 giorni hanno fatto il botto, anche con ritocco al menù, e chi invece vede entrare quattro gatti per dividersi due pizze e pasteggiare ad acqua minerale. Dov’è la verità? Dov’è la misura? E, soprattutto, tornando al nodo Green Pass, dov’è il buon senso, merce sempre più rara, introvabile anche su Amazon? E, senza buon senso, la Rinuncia è totale.
Giuseppe Rotolo
HCI Director
PS: Ma il mondo è bello perché è vario e, se il turismo di noi comuni untori e unti arranca sfiancato da mesi di restrizioni e limitazioni, il turismo nello spazio viaggia a razzo. Dopo Branson (Virgin), in attesa del mitico Musk (Tesla), è il turno dell’altro spararazzi miliardario, l’ineffabile Jeff Bezos patron di Amazon che, senza Green Pass, si è lanciato fuori dal mondo. Non conosciamo le vere ragioni di questi viaggi, chissà, forse i nostri Paperon de’ Paperoni sperano di incontrare Ufo Robot, che si trasforma in un razzo missile con circuito di mille valvole che fra le stelle sprinta e va, mangiando pure libri di cibernetica e insalata di matematica. Anche qui il buon senso è un esercizio impossibile.