Grimbergen ha studiato le preferenze di consumo degli italiani nell’ultimo anno: la “birra fai da te” fra i trend più diffusi e il vino perde terreno soprattutto al Nord, che si scopre grande fan della birra belga. La birra diventa la bevanda alcolica per eccellenza per gli italiani, e risulta talmente amata da essere stata motivo di numerose ricerche online a marzo, durante il primo periodo di lockdown che ci ha visti impegnati a esplorare nuovi hobby e attività.
Analizzando i trend che hanno popolato il web negli ultimi 12 mesi, Grimbergen – storico marchio di birre d’abbazia belga – ha evidenziato un forte aumento dei click su Google riguardanti la birra e tutti i procedimenti per produrla in casa. Non solo, quindi, panificati e pizze hanno fatto parte della nostra quotidianità – alquanto inusuale – nella prima metà del 2020, ma anche la produzione di birra in casa ha riscontrato diversi successi, a rimarcare il fatto che il popolo italiano ama sì il buon cibo, ma sempre se accompagnato da un’ottima birra a rinfrescare il palato.
Birra in casa come nuovo hobby e una rinnovata passione per il Belgio
Durante l’inizio di marzo, si è registrato un aumento delle ricerche riguardo la birra fatta in casa (+244%), con particolare attenzione a tutti i passi che compongono il suo difficile percorso di produzione. In altre parole, durante il lockdown è scoppiata la tendenza a cimentarsi in questa attività, a segnalare come gli italiani siano grandi estimatori della birra, tanto da scegliere di ampliare le proprie conoscenze per andare a creare un vero e proprio laboratorio casalingo. Acquistare e gustare una buona birra continua però ad essere tra le passioni degli italiani e, infatti, da maggio in poi la birra nelle sue diverse tipologie è tornata ad apparire fra i primi posti delle ricerche in campo di bevande alcoliche da acquistare e risulta tuttora in continuo aumento, a evidenziare che in fondo una buona birra è piuttosto difficile da sostituire, e che crearla in casa forse non è poi così semplice. Tra le birre più ricercate ed apprezzate nell’ultimo periodo svetta infatti la birra belga, al centro di un crescente interesse da parte degli italiani, che conferma così il primato del Belgio tra i migliori produttori di birra di qualità. Proprio da questa nazione nascono infatti le birre più amate e ricercate, fra cui per l’appunto l’offerta Grimbergen, birra d’abbazia che trova le sue origini in questa terra ricca di storia e tradizione.
Birra vs. Vino: la battaglia eterna
Vino e birra sono sempre stati i protagonisti di un eterno dilemma che attanaglia molti, meglio un calice di fermo fruttato o uno colmo di birra fresca? Spesso si tende a pensare che il vino sia storicamente una delle specialità di cui l’Italia va fiera per via dell’estesa produzione locale e regionale, tanto che le ricerche online al riguardo hanno sempre superato in quantità quelle legate alla birra. Ma quest’anno, per la prima volta, le birre sono state oggetto di una vera e propria impennata di interesse, superando addirittura i click sul vino fra marzo e aprile, che invece si sono registrati piuttosto costanti negli ultimi 12 mesi, con giusto dei piccoli picchi in occasione delle feste comandate.
Il Nord in testa
La birra, specialmente quella rossa, ha riscosso maggiore attenzione nelle regioni del Nord Italia, con il Friuli Venezia-Giulia al primo posto, subito seguito da Valle D’Aosta, Veneto e Lombardia. Spicca anche la Sardegna al quarto posto, mentre le regioni del Sud Italia si posizionano in fondo alla classifica, che vede l’ultimo posto occupato dalla Campania. Se invece vogliamo concentrarci sulle birre artigianali, a vincere è il Veneto, seguito dal Lazio e dal Trentino Alto Adige. Insomma, che ci si trovi al mare o in montagna, in collina o in città, la birra rimane una costante, indipendentemente dal periodo storico che stiamo vivendo o dalla sua lavorazione.
In qualsiasi momento
Sia come aperitivo che in abbinamento a diversi piatti, la birra è risultata una delle scelte più amate dagli italiani. Non vi sono evidenze di un orario che risulti come preferito a una degustazione in relax, ad indicare il fatto che ogni momento è ottimo e ancora più speciale se accompagnato a un boccale o calice fresco. Lo stesso vale per le stagioni, le ricerche sulla birra vedono un trend costante durante tutto l’anno, a sottolineare come una birra sia sempre un’ottima scelta. Inoltre, le ricerche online di rosse, bionde o blanche non vedono alcun picco significativo in precisi momenti dell’anno, ma un aumento costante delle ricerche che si protraggono da gennaio 2019 ad oggi. La birra più ricercata sembra essere proprio la rossa, soprattutto negli ultimi mesi, che la vedono distaccare sostanzialmente le altre tipologie in termini di interesse.
Grimbergen, fondata nel 1128, è una delle più antiche birre d’abbazia belghe, le cui radici risalgono al Medioevo. La birra fu creata dai monaci norbertini, nella città di Grimbergen, non lontana da Bruxelles, la cui abbazia è tuttora esistente. La storia di questo brand è indissolubilmente legata a quella dell’abbazia, che venne fondata appunto nel 1128 e fu distrutta da un incendio nel 1142, in seguito nel 1566 e di nuovo nel 1798. Dopo ogni ondata distruttiva, fu ricostruita. Non a caso i monaci di Grimbergen scelsero come emblema la fenice, che simboleggia la perpetua rinascita della loro abbazia, e adottarono un motto in onore di questo animale leggendario: Ardet nec consumitur, Brucia ma non si consuma.Dal 2008 il brand rientra nel portfolio del Gruppo Carlsberg e dal 2011 approda in Italia, grazie anche a DraughtMaster Modular 20, l’innovativo sistema di spillatura che utilizza fusti in PET al posto dei tradizionali in acciaio e che non utilizza CO² aggiunta. Sulla spinta di questo progetto Carlsberg Italia ha ottenuto la certificazione ambientale EPD (Environmental Product Declaration) per le sue birre, come prima azienda birraria al mondo. Carlsberg Italia oggi produce e commercializza oltre 1,3 milioni di ettolitri di birra a marchi Birrificio Angelo Poretti, Grimbergen, Tuborg, Carlsberg Brooklyn Brewery, Kronenbourg 1664, e Tucher.