Inizia la settimana che ci porta dritti dritti verso il Natale, dove non mancheranno acquisti Food&Beverage per le feste di fine anno.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori fa i conti: sono al rialzo con circa il 10% in più rispetto al 2022. Nella statistica dei cibi di Natale che sono aumentati di più figura il “torrone” che supera il 20%, quasi uguale la percentuale per la frutta secca; il 25% in più riguarda le lenticchie… Però, chi l’avrebbe detto, le lenticchie!
Minori, ma comunque non indifferenti, gli aumenti di prezzo di prodotti come panettone e pandoro che sfiorano il 6%, il pandoro della Ferragni forse anche di più – con tutte le polemiche annesse e connesse – mentre siamo tra il 13% ed il 17% in più per zampone e cotechino.
Come si comporteranno gli italiani di fronte a questi rialzi?
Il paradosso potrebbe essere che, costando di più, allora ne compro di meno, forse anche per limitare gli sprechi. Sì, perché secondo una ricerca di Too Good to Go l’86% degli intervistati dichiara di sprecare cibo durante le festività natalizie, con il 37% di questi che getta via oltre un quarto del cibo acquistato.
Tra loro vi sono soprattutto giovani nella fascia 18-24 anni che sprecano il 25% della quantità di cibo acquistata, contro il 18,5% della fascia 25-44 anni. La categoria di cibo più sprecata? I dolci.
Secondo la ricerca di Too Good To Go, 4 italiani su 10 dichiarano di far avanzare maggiormente i dolci tipici come panettone, pandoro e torte, seguiti dal pane (35%) e dagli antipasti come salumi, stuzzichini o torte salate (25%).
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