I format ristorativi sono una dimensione in continua evoluzione e in competizione, dove scendono in campo autentici Big come i colossi della distribuzione organizzata sempre più attratti dai consumi fuoricasa.
Un esempio è il colosso LIDL che presto avrà all’interno dei suoi supermercati un vero e proprio pub con tanto di offerta birraia e annesso food. Un test che parte dall’estero, ma che c’è da scommettere arriverà presto anche in Italia, dove certamente anche le grandi insegne della GDO già da tempo cavalcano questo trend, un trend che ha creato il famoso neologismo HORETAIL, un ibrido da consumi domestici ed extradomestici che rappresentano l’inevitabile commistione dei consumi food & beverage.
Il luogo per eccellenza dove si manifesta appieno il fenomeno Horetail ha un nome ben preciso: Food Court, che fanno da traino alle vendite nel canale domestico, visto che per oltre la metà degli italiani, la scelta del centro commerciale dipende anche dall’importanza della food court, ovvero quell’area dedicata alla ristorazione.
È un dato che emerge con almeno 5 unità diverse, ognuna con il proprio format e la propria identità distinta. Il 30% del campione, inoltre, considera le food court una “destinazione in sé”, percentuale che sale al 48% per la Gen Z. Questi sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine realizzata da Bva Doxa sul format delle food court (su un campione di 1.506 persone intervistate sul web panel proprietario), tra i frequentatori più assidui però, spicca la Generazione Z e i Millennials che hanno la quota più alta di frequentazione: rispettivamente il 58% e il 42%, rispetto a una media totale del 38%.
E per l’evoluzione dei consumi e dei consumatori nelle food court c’è un vero e proprio osservatorio che permette a tutti gli operatori del settore di avere una piattaforma di confronto e di analisi accurata di questi luoghi di consumo che assumono sempre più centralità e contribuiscono in modo determinante all’esperienza del consumatore. L’osservatorio nato nel 2023 – con focus sulle società di gestione immobiliare e sulle insegne della ristorazione a catena attive nelle food court italiane – grazie all’impegno diretto delle associazioni di settore (CNCC, ATRI, Assofranchising, Confimprese, Federfranchising e Ubri), nel 2024 si è arricchito con l’ingresso di BVA DOXA che ha tracciato per la prima volta il profilo del consumatore italiano che frequenta questi spazi.
Un profilo che quest’anno verrà ulteriormente esplorato grazie all’ingresso sul progetto della ULM di Milano attiva con il proprio centro di ricerca in Neuromarketing e Psicologia dei consumi coordinato dal professor Vincenzo Russo. Il kick off ufficiale dell’Osservatorio Food Court, edizione 2025, avrà luogo il prossimo 3 luglio nella sede meneghina di Confimprese, dove si terrà il primo dei due focus group previsti quest’anno. Per l’occasione, le associazioni, i partner scientifici, gli sponsor e una selezione di aziende saranno chiamati a condividere idee e obiettivi, per determinare i nuovi orizzonti di analisi.
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