Parliamo di BTO, il Be Travel Onlife, la cui 16ª edizione si è tenuta nella storica sede della Leopolda a Firenze; sempre molto nutrita e qualificata la partecipazione per un appuntamento che mette al centro del dibattito temi cruciali per il futuro del turismo: intelligenza artificiale, cambiamenti climatici, robotica e ospitalità. “Balance: AI Confluence in Travel” il nome che è stato dato all’edizione di quest’anno.
Ancora una volta – attraverso l’integrazione tra innovazione, tecnologica e autenticità – BTO si è confermato uno straordinario laboratorio di idee oltre che precursore delle tendenze destinate a ridefinire il settore.
La super tecnologia digitale, dunque, protagonista al BTO come robotica collaborativa e realtà aumentata, tematiche che stanno rivoluzionando il modo di viaggiare e vivere le esperienze turistiche. E, soprattutto, l’uso strategico dell’intelligenza artificiale per personalizzare esperienze e ottimizzare i servizi di ospitalità. Al BTO non sono mancati i brand più prestigiosi legati al mondo del turismo come Booking.com, Google Travel, Airbnb, The Data Appeal Company, oltre alle più importanti insegne dell’ospitalità e vi erano anche ovviamente speaker di altissimo livello.
Fra i trend in ascesa il turismo digitale e sostenibile: secondo i dati di PhoCusWright le prenotazioni digitali rappresenteranno il 65% del totale globale entro il 2026, rispetto al 49% del 2019. Il valore delle prenotazioni globali è destinato a raggiungere 824 miliardi di dollari entro il 2026, con una crescita annua del 6%-9%.
VR e AR stanno rivoluzionando la pianificazione dei viaggi: il 64% dei viaggiatori europei utilizza la VR per esplorare hotel e attrazioni, mentre il 50% apprezza l’AR per traduzioni in tempo reale. Un altro tema centrale emerso è il ruolo della robotica collaborativa nel settore alberghiero, che registra un tasso di crescita annuo del 25,4%. I robot migliorano l’efficienza operativa e riducono i costi, offrendo applicazioni innovative nella reception, servizio in camera e assistenza clienti. Tuttavia, l’automazione non sostituirà completamente i lavoratori, ma trasformerà il 75% delle mansioni esistenti, lasciando spazio a nuove opportunità.
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