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The Digital Event for Eating Out by Beer&Food Attraction

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La prima sessione dell’International Horeca Meeting: trend, scenari e voci dal mondo Horeca

Determinare gli scenari futuri post pandemia per il mercato del fuori casa e tracciare gli spazi per la ripartenza. Il congresso di apertura dell’International Horeca Meeting a cura di Italgrob, tenutosi questa mattina in live streaming sulla piattaforma di The Digital Event for Eating Out di Italian Exhibition Group, si è aperto con questo quesito e con le linee dettate da Luca Pellegrini, presidente di Trade Lab. Per Pellegrini, il consumo fuori casa, da non considerare mera alternativa al consumo domestico, ripartirà tenendo conto di alcune situazioni e alcuni fattori che nel periodo pandemico hanno assunto contorni sempre più rilevanti e decisivi per modificare abitudini e comportamenti d’acquisto.

A iniziare dall’attività lavorativa, che inciderà sulla ripresa dell’out of home con le influenze dettate dalle quote di smart working per i lavoratori, che porteranno a una riduzione del trend di spesa e una geografia dei consumi modificata, dove sarà maggiore il ricorso al food delivery e ai locali di quartiere. Le attività ricreative, come spettacoli, sport o lo shopping, spingeranno i consumatori verso un’offerta di semplicità a prezzi contenuti, nonché verso nuovi format definiti su specifici menu segment. Il turismo costituirà un’ulteriore spinta alla ripresa e saranno rilevanti i trend della domanda enogastronomica e di un’offerta coerente con i territori.  La ripresa delle attività sociali, come incontri amicali, festeggiamenti, ricorrenze, costringerà a ripensamenti che hanno a che fare con il ridisegno dell’offerta rispetto a un target che chiede spazi adeguati e flessibili, personalizzazione del servizio e attenzione ai prezzi.

A seguire, l’intervento di Marina Lalli, presidente Federturismo, che ha evidenziato la relazione decisiva tra offerta agroalimentare e turistica come elemento di differenziazione del sistema paese nei confronti dei competitor; Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha auspicato maggiore attenzione istituzionale all’agroalimentare, primo comparto dell’economia nazionale con un valore di 500 miliardi di euro; Ivano Vacondio, presidente Federalimentare, ha tratteggiato con ottimismo il futuro dell’Horeca, grazie alla dinamicità e al contributo delle imprese della filiera dell’alimentare e all’auspicata ripresa dei consumi, che potrà contare su una maggiore capacità di risparmio della popolazione. Infine, l’intervento e i saluti di Antonio Portaccio, presidente del Consorzio Beverage Network federato ad Italgrob, la federazione organizzatrice dell’International Horeca Meeting.

Previsioni e dati di IRI: miglioramento nel periodo estivo e nell’ultima parte del 2021
Tenendo conto dello stato di avanzamento della campagna vaccinale, di eventuali lockdown e del mutato atteggiamento del consumatore, le stime della distribuzione di bevande per il 2021 si concentrano su un miglioramento delle performance nel periodo estivo e un andamento ancora migliore nella seconda parte dell’anno, con un + 16,7% rispetto al 2020 che permetterà di recuperare volumi, pur rimanendo al di sotto di oltre il 23% rispetto al 2019.

A ipotizzare l’andamento del mercato nell’anno in corso è stato il direttore IRI Marco Colombo, durante la seconda sessione dell’International Horeca Meeting di Italgrob con cui si è aperto oggi “The Digital Event For Eating Out” di Italian Exhibition Group.
Colombo ha altresì fotografato l’andamento della distribuzione di bevande nel 2020. Sono crollati del 34% i fatturati dei distributori, per effetto non solo della contrazione dei volumi, ma anche di una riduzione del prezzo di oltre 2 punti. Il settore vale oggi 2,341 milioni di euro, contro i 3,539 milioni di Euro del 2019: la pandemia interrompe dunque un trend di crescita stabile dal 2016.

Due i momenti di maggior crisi, in primavera e in autunno, su cui hanno inciso inevitabilmente provvedimenti quali i lockdown e le limitazioni alle attività degli esercizi commerciali, i diversi stili di vita, la riduzione del reddito disponibile, che pesano anche sui primi mesi del 2021. In particolare, il consumo a casa ha avvantaggiato il canale della gdo. Ad essere maggiormente penalizzate nel portafoglio di offerta dei distributori di bevande sono state le categorie della birra (-35,8% in volume), delle bevande gassate (-35,3%) e dell’acqua minerale (-29,4%), mentre vino e bollicine, pur registrando performance negative (-29,7%), acquisiscono maggiore valore.

La seconda sessione dell’International Horeca Meeting: sinergie tra distribuzione e produzione
Sinergia lungo la filiera, semplificazione e sostenibilità sono le direttrici indicate dalle organizzazioni dei produttori. «Fondamentale riaprire il canale horeca, quello in cui si concentrano le occasioni di consumo che sono mancate nel 2020 – ha sottolineato Michele Cason, Presidente di Assobirra -. È fondamentale per il futuro fare squadra, capire le sinergie, ottimizzare i costi di distribuzione, ridurre gli sfridi di produzione e arrivare così al consumatore finale, potendo essere tutti vincenti».

Fiducioso Enrico Zoppas, Presidente Mineracqua: «Al termine di ogni crisi si è sempre vista una forte ripresa e il mio stato d’animo non può che essere positivo soprattutto pensando alla creatività e alle capacità dell’imprenditoria Italiana. Indubbiamente dobbiamo avere più chiarezza sulle tempistiche e immaginare più nel dettaglio come il consumatore si comporterà. La sostenibilità sarà una chiave importante della sinergia tra distribuzione e produzione».

Giangiacomo Pierini, presidente Assobibe: «L’interesse dimostrato dal ministro Garavaglia per il settore del beverage è un segnale concreto in un momento segnato da forti contrazioni; è necessario sostenere il mercato e non deprimerlo con ulteriori tasse decise pre-pandemia, come Sugar e Plastic Tax. In questo contesto, più che mai, è importante che le aziende del beverage facciano squadra, per definire insieme priorità e strategie da portare all’attenzione del Governo e definire progetti coordinati sui temi della sostenibilità e della digitalizzazione».

«Trattiamo prodotti che sono punte di diamante per i nostri territori e l’Horeca è per noi un canale privilegiato non solo per la quantità, ma per la qualità» ha precisato Sandro Boscaini, Presidente Federvini. «Il blocco di ospitalità, socialità, convivialità, turismo ha impattato fortemente e stiamo lavorando sul fronte delle alleanze, per esempio con Federturismo, per favorire la riapertura dei nostri mondi così interconnessi».

Donato Alonzo e Gaetano Aliprandi, Vicepresidenti Italgrob, hanno sottolineato quanto la vicinanza dell’industria abbia fatto la differenza per tanti distributori: «ora dobbiamo essere vicini al mercato e supportare al meglio i nostri clienti. L’industria dovrà spalleggiare noi distributori con un supporto effettivo e quotidiano sul territorio. Il 2021 sarà l’anno della semplificazione e della concretezza».
In chiusura il direttore generale di Italgrob, Dino Di Marino, ha ricordato l’appuntamento del 22-24 febbraio 2022 per l’edizione in presenza di Beer & Food Attraction, che inaugurerà altri tre anni di collaborazione con Italian Exhibition Group per promuovere la cultura del fuoricasa.

Il turismo birrario, Testimonianze e casi concreti per la ripartenza
Occorre far rete ed essere proattivi perché gli ingredienti giusti, una bevanda meravigliosa e il territorio da scoprire, certamente non mancano. Si è tenuto stamane a The Digital Event For Eating Out l’appuntamento con “Il Turismo Birrario”, presentato da Vittorio Morelli di UDB – Unione Degustatori Birre, che ha offerto  numerose testimonianze di rilievo attraverso una serie di video messaggi. A cominciare da quello di Hilary Antonelli, giornalista e beer hunter a New York, esperta della scena brassicola nordamericana e che per sua esperienza conosce anche il movimento brassicolo italiano. «Al di là del movimento pandemico – ha detto – le strategie messe in atto vertono sulla comunicazione, una comunicazione amichevole, chiara e mai improvvisata, sia nella creazione di eventi, sia in tutti i canali comunicativi, parlo anche di social dove in USA alcuni birrai sono delle vere proprie rockstar. Per fare conoscere i propri prodotti e per parlare a turisti e appassionati, il merchandising è fondamentale, tantissimi amano collezionare maglie, cappellini e berretti. È importante creare story telling intorno alla birra, creare eventi e penso per esempio a “Dark lord day”, un bellissimo evento fatto da 3 Floyds che per l’uscita della famosa birra si può acquistare, oltre alla bevanda, la partecipazione al festival, a cui partecipano diverse band heavy metal. I birrifici italiani hanno molta esperienza, per fare la differenza devono però prestare più attenzione alla comunicazione, alla creazione di eventi, anche social, e anche al modo di raccontare i propri prodotti».

Tra le altre testimonianze di rilievo quelle di Carlo Vischi, senior advisor H-Farm e Dishcovery per agroalimentare e turismo, che ha ricordato come il cibo e, in questo caso, la birra possa diventare argomento di interesse per motivare un viaggio (es. Oktoberfest e Arrogant Sour Feast di Reggio Emilia, in Italia), di Teo Musso, pioniere con Casa Baladin di un forte legame con il proprio territorio in ottica di promozione integrata – oggi più attivo che mai con il progetto Open Garden – e di Marco Farchioni, titolare di Mastri Birrai Umbri, che propone l’integrazione tra destinazione turistica, olio, vino e birra artigianale. Apprezzati anche gli interventi di Marco Ciaffone, curatore degli itinerari turistici della guida Passione Birra di Repubblica e di Carlo Schizzerotto, direttore del Consorzio Birra Artigianale Italiana, che ha illustrato Il nuovo progetto dei cofanetti regalo di Eataly realizzato in collaborazione con il Consorzio.

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